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Rubrica Salute al naturale

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Bioarchitettura e geobiologia: due parole per vivere meglio

Sara, a sei anni, soffriva in continuazione di maldigola, raffreddori e sinusiti. Giorgio, uno studente, aveva una gastrite. Gianni, un impiegato, era tormentato da dolori erratici, che apparentemente non avevano alcuna causa. Marco, un professionista, si sentiva sempre senza forze e aveva spesso la cefalea.

Un tratto comune a tutti loro era che anche con le Terapie Non Convenzionali, dopo un’apparente guarigione, si verificava sempre una ricaduta.

Le geopatie (aree che perturbano la salute, che vedremo meglio in seguito) presenti nell’abitazione o nell’ambiente di lavoro erano la vera causa di  tutti questi disturbi, che infatti sparirono definitivamente dopo aver bonificato gli edifici.

L’influenza dell’ambiente sulla fisiologia umana è nota da sempre.

Ad esempio nell’antichità avevano un metodo molto semplice per scegliere l’area su cui di costruire un monastero: ci mettevano un gregge di pecore a pascolare per un anno o due, e quando le macellavano osservavano lo stato del fegato, in modo da capire se l’area generava disturbi. Gli antichi  Romani, più semplicemente, sceglievano le zone in cui preferivano pascolare armenti e cavalli.

Gli antichi Cinesi capivano molto meglio le relazioni tra le energie dell’ambiente e quelle umane, ed oltre ad applicarle nella Medicina Tradizionale Cinese svilupparono anche il Feng Shui, una complessa disciplina per armonizzare gli ambienti.

La radioestesia e la radionica, hanno iniziato a sistematicizzare ed ampliare l’antica capacità dei rabdomanti di trovare l’acqua e d’indagare sulle energie di ambienti e persone.

In oltre un secolo di sperimentazione e di evoluzione queste discipline sono diventate un corpus rigoroso, che, spesso in sinergia con atre tecniche, forniscono valide soluzioni anche nel campo della salute.

In effetti, la forma di geobiologia più moderna ed efficace nasce dalla fusione della radionica e della biorisonanza, o meglio della bioelettronica, con cui si producine dei circuiti radionici detti piastrine IFC.

La bioelettronica è la tecnica che studia la variazioni delle grandezze elettriche del corpo umano, e le mette in relazione con l’ambiente, l’alimentazione, gli stati patologici ed i farmaci, da cui deriva anche il famoso VEGA test per le intolleranze alimentari.

Vediamo adesso di andare più in profondità.

Le geopatie

La struttura dell’ambiente influisce sull’essere umano in vari modi. Con il termine geopatia s’indica un’area in cui sono presenti delle energie che disturbano i nostri processi vitali.

Un fattore comune a tutte le geopatie è che hanno un’azione molto lenta, come la famosa goccia che consuma la roccia. Dunque sono effettivamente dannose soltanto se una persona vi si trova esposta a lungo (camera da letto, posto di lavoro ecc.).

Le geopatie sono naturali ed artificiali.

Quelle naturali sono date prevalentemente da corsi d’acqua sotterranei (in genere piccoli) o depositi d’acqua, faglie (discontinuità nella struttura del terreno) e da due reti di energia che circondano il pianeta, la rete di Hartmann e quella del Curry.

Quelle artificiali sono i ben noti campi elettromagnetici, la cui densità è oggi eccessiva ed in continuo aumento (elettrosmog).

A questo proposito è opportuno spendere due parole sulla ricerca scientifica, perché in realtà esistono degli studi sulla dannosità dei campi elettromagnetici non ionizzanti (cellulari, ripetitori radio ecc). Sono poche (certo i grandi interessi economici non le finanziano) e non se ne parla. Sono noti (si fa per dire) da tempo gli studi sull’effetto termico dei cellulari (sono un piccolo forno a microonde per il cervello); recentemente è stato realizzato una ricerca che dimostra che oltre a questo effetto i telefonini ingenerano la distruzione delle cellule (apoptosi) cerebrali e accelerazione della proliferazione cancerosa.

I cellulari, dicono gli scienziati indipendenti dalle pressioni delle multinazionali, vanno usati solo come strumenti d’emergenza. Anche se con la piastrine IFC si ottiene un elevato livello di protezione, noi condividiamo questa raccomandazione.

Bioarchitettura e geobiologia

La bioarchitettura si occupa dei campi energetici presenti nell’ambiente, per studiarli ed armonizzarli con la biologia degli esseri viventi.

In accordo con risultati della cultura della Medicina Tradizionale Cinese, la bioarchitettura affronta lo studio dell’ambiente, della struttura morfologica degli edifici, dei fenomeni geologici e climatici tramite un modello coerente, lo stesso che viene applicato per gli esseri viventi.

La terra, ed in particolare gli edifici, sono visti come entità dinamiche che interagiscono con gli esseri umani.

Da un certo punto di vista anche la terra viene vista come un sistema biologico, che può essere misurato e su cui si può intervenire (geobiologia).

Le energie che studiano bioarchitettura e geobiologia non sono quelle elettromagnetiche, almeno non direttamente, perché si occupa delle relazioni uomo ambiente.

Il punto di partenza e di arrivo sono i processi energetici dell’essere umano, quelli che stanno alla base della naturopatia, della Medicina Tradizionale Cinese, della omeopatia, della bioelettronica (VEGA test) e di gran parte delle Terapie Non Convenzionali.

Si parla quindi dell’effetto che i campi energetici naturali o artificiali hanno nelle persone, visti attraverso processi energetici che nei testi di radioestesia e domoterapia vengono chiamati energie sottili.

Qualcuno sostiene che questi campi in realtà siano determinati dai tachioni, particelle subatomiche con delle proprietà interessanti, tra cui quella di essere più veloci della luce. In effetti, un gruppo di fisici americani ha svolto delle ricerche interessanti che accreditano quest’ipotesi, ma dal punta di vista pratico per ora questo rimane solo un promettente campo di ricerca. Noi troviamo più corrispondente alla realtà la teoria che energie sottili ed energie fisiche siano in stretta relazione ma ben distinte tra di loro.

Come in genere succede le strade per arrivare a questi risultati sono diverse, e noi abbiamo scelto quella che risulta più pratica.

Domoterapia sottile

Veniamo adesso alla domoterapia sottile, che alcuni autori intendono come “cura energetica degli ambienti”. Si tratta di riequilibrare le energie ambientali, in modo da renderle il più possibile compatibili con la biologia umana.

Se un tempo era pensabile di scegliere l’area su cui costruire, oggi, con l’addensamento abitativo e la presenza delle geopatie artificiali, la maggior parte degli edifici hanno un effetto deleterio più o meno intenso sulla salute.

Si sta diffondendo, purtroppo molto lentamente la consapevolezza della dannosità dei campi elettromagnetici, e qualcuno evita di tenere in camera il televisore o le radiosveglie (per non dire i cellulari) vicino al letto.

In commercio si trovano degli apparati, detti disgiuntori, che permettono di scollegare i fili elettrici che arrivano al letto prima di andare a dormire.

Aumentano le persone che fabbricando o ristrutturando la loro casa fanno l’impianto elettrico in modo da non creare campi dannosi vicino ai letti.

C’è chi propone delle schermature fatte con il rame o con gabbie di ferro, che nel tempo creano maggiori perturbazioni.

Con il Feng Shui e/o i cristalli è possibile armonizzare gli ambienti, in modo da renderli gradevoli ed adatti ad un determinato scopo (sonno, lavoro, incontri ecc.).

Quello che però serve maggiormente è una soluzione semplice alle geopatie più gravi.

Le piastrine IFC

La soluzione che adottiamo più di frequente, per la sua semplicità, sono le piastrine, che si presentano come dei piccoli rettangoli, in cui sono realizzati dei circuiti radionici (che lavorano sulle energie sottili).

Sono nate dall’evoluzione della radionica, degli studi sull’energia orgonica di W. Reich e dalla bioelettronica.

Hanno molti campi d’applicazione, tra cui anche il trattamento delle aree geopatogene, che vengono risolte semplicemente installandole in un punto adatto dello stabile.

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Protezione degli ambienti, piastrine IFC, Lavorare con l'energia