La melatonina è una molecola presente in tutti gli organismi viventi, dagli
esseri monocellulari all’uomo.
È dunque una delle poche componenti, come il colesterolo,
che stanno alla base dei processi vitali.
Il ruolo della melatonina
Come ci si può aspettare, nell’essere umano la melatonina ha molte
importanti proprietà, tuttora conosciute solo in parte.
È sostanzialmente un modulatore, sia dei ritmi circadiani
che dei vari sistemi, particolarmente immunitario e neurovegetativo.
L’organismo ha molti ritmi che ne regolano il
funzionamento. I ritmi sono fondamentali, al punto che secondo molte concezioni,
come la biorisonanza e la fisica moderna, tutti i fenomeni sono riconducibili a
combinazioni di frequenze (altro modo per definire i ritmi).
Un ritmo molto importante è quello circadiano
(circa-giornaliero) che tra l’altro regola l’alternanza sonno veglia.
Non c’è dubbio che il sonno sia un meccanismo fondamentale
nel mantenere la salute, e la ricerca ha dimostrato che basta perderne qualche
ora per avere una drastica diminuzione dell’azione del sistema immunitario (in
particolare delle diminuzione dei linfociti circolanti).
La melatonina è un ormone, perché viene prodotta da una
ghiandola endocrina, la pineale (epifisi).
Naturalmente, come c’insegna la
psiconeuroimmunologia,
questo è solo un aspetto della sua funzione. Infatti ha un ruolo fondamentale
nel sistema immunitario, su cui ha un forte effetto di riequilibrio.
Agendo come antagonista dell’eccesso di cortisolo, ha una
importante azione antistress.
Ed il distress, come abbiamo già visto, è un elemento
importante in tutte la patologie, da quelle cardiovascolari, al cancro, dai
disturbi psichici al raffreddore, dalle malattie autoimmuni all’invecchiamento
precoce.
Inoltre agisce come antinfiammatorio e come antiossidante.
Dei processi di ossidazione parleremo in futuro, per ora
diciamo che sono uno strumento del sistema immunitario molto potente che serve a
distruggere i patogeni che attaccano le cellule (come cancro e virus).
Questo si può fare solo distruggendo le cellule infette.
Gli ossidanti (radicali liberi) hanno proprio questa
funzione, e quando vanno fuori controllo (che è la norma nella nostra civiltà
dell’inquinamento), distruggono i tessuti sani provocando danni ed
invecchiamento.
Dal punto di vista energetico è significativo che la
melatonina venga prodotta dalla ghiandola pineale, che è legata alla capacità di
mantenere la serenità, di vedere le cose con chiarezza e di adattarsi ai ritmi
naturali.
Melatonina e sonniferi
La melatonina è usata spesso per ridare un sonno regolare
ed efficace.
L’azione di riequilibrio dei ritmi ha effetto non solo
sull’alternanza sonno/veglia, ma anche sulla qualità del sonno.
Le persone giovani ed in buona salute, hanno dei ritmi
cerebrali (e non solo) che danno al sonno un’efficacia elevata; la melatonina
facilita l’instaurazione proprio di questi ritmi.
L’assunzione è di 1 - 2 mg, ma se ne possono assumere fino
a 4 - 6 o più almeno 2 - 3 ore prima del sonno.
È interessante vedere la differenza tra questo approccio e
l’uso dei sonniferi.
In questo caso, si parte dal sintomo (mancanza di sonno) e
si combatte. Lavorando sul sintomo è efficace immediatamente. Genera un
sonno artificiale, che non ha l’effetto di riposo del sonno normale, può dare
dipendenza e tende a peggiorare le cause. È risolutivo solo quando, tramite la
tregua che concede al sistema nervoso, serve a dare uno stimolo all’organismo
per ripristinare l’equilibrio.
Nell’approccio naturale bisogno capire quali sono le cause,
che saranno sempre un insieme di fattori noti (squilibri vari, blocchi,
sovraccarichi ecc.) con una configurazione unica per ogni caso.
Supponiamo che dall’indagine risulti una rete di fattori,
tra cui un blocco emozionale, uno sfasamento dei ritmi, un eccesso di tossine e
dei fenomeni infiammatori importanti.
In base alla situazione specifica della persona, in questo
quadro potrebbe essere la cosa migliore agire sul blocco emozionale, oppure
lavorare sui ritmi tramite la melatonina. In questo caso, l’azione che si
ottiene è sempre globale, e si ottiene un effetto anche sull’infiammazione, sul
blocco emozionale … insomma su tutto l’individuo.
L’effetto può essere più lento, ma risolutivo.
Non ha controindicazioni note, ma …
Dalle sperimentazioni fatte non sono emerse
controindicazione ne problemi di sovradosaggio, neanche moto elevato.
Naturalmente questo non vuol dire che è bene prendere la
melatonina sempre e comunque.
Questo è un motivo per cui raramente parliamo di sostanze,
ed evitiamo di dare dei protocolli dettagliati.
Ogni cosa, anche la melatonina, va assunta quando serve, ed
all’interno di un protocollo coerente adatto all’individuo ed alla sua
situazione.
A questa regola generale, c’è una chiara eccezione:
L’azione di riequilibrio dei ritmi circadiani, dell’azione
sulla qualità del sonno e sul distress, la melatonina è utile per superare gli
effetti del cambiamento di fuso orario.
In questo caso si assumono dosi da 0,5 - 5 mg, la prima il
giorno della partenza per 4 - 5 gg. Il punto chiave è che l’assunzione deve
avvenire sempre alla stessa ora, diciamo così, legale, quella, per intendersi,
che vige nell’area in cui ci troviamo.
La cosa più efficace è di scegliere un ora che preceda di 2
– 4 ore il momento di coricarsi.
Facciamo un esempio.
Se vado a letto alle 10, la sera della partenza assumo una
dose alle 8.
Quando arrivo, continuo per quattro cinque giorni alle 8
ora locale.
Argomenti correlati:
Lo stress e la
reazione di stress, Cervello enterico,
Terapie Naturali
Intergate,
4 approcci terapeutici a
confronto (considerazioni sulla naturopatia)
|